Il dibattito sull’età inquieta
con R. Pulcini, I. Carta, G. Pietropolli Charmet, D. Zanghi, C. Ruggiero, E. Iandolo
Organizzare un incontro-dibattito a Milano in una fredda serata di novembre, per giunta all’ora di cena, implica quanto meno il rischio di un insuccesso. Invece alle 19.00 di giovedì 21 novembre la palestra della nostra scuola media “G. Ferraris” era miracolosamente gremita. Di persone ce n’erano quattrocentocinquanta: genitori, docenti, presidi, studenti delle medie, studenti delle superiori, universitari, intellettuali, scrittori, giornalisti, politici. Tutti degnamente ospitati tra le linde pareti, rimesse per l’occasione a nuovo dall’Ufficio Educazione del Comune, e la scenografia ingentilita dai fiori e dalle suggestioni polifunzionali dei bianchi.
A chi ha chiesto come mai tanto interesse per l’iniziativa (cui il Presidente Paoletti ha recato il saluto del 17° Consiglio Circoscrizionale e per la quale l’emittente Antenna Tre ha realizzato un bel servizio televisivo di circa quindici minuti) ho risposto che la cosa si può spiegare con due motivi fondamentali:
1)l’aver messo insieme dei relatori di elevata rappresentatività culturale, scientifica e istituzionale; 2) l’aver scelto, quale tema centrale, l’adolescenza, quella fase cioè della vita che ha segnato e segna profondamente l’esperienza di ciascun essere umano.
Chi è venuto nella nostra palestra, a seguire i lavori organizzati dalla Galileo Ferraris, lo ha fatto non solo per sentir parlare dei ragazzi (figli o alunni o nipoti o altro), ma anche e soprattutto per sentir parlare di sé: di ciò che un tempo si è stati, di ciò che fu l’ieri ed è l’oggi, della consapevolezza che l’adolescenza è veramente – per tutti – la montaliana “ora che indaga”, il “rito di passaggio per eccellenza” di cui parla Mircea Eliade (con la mente alle popolazioni in cui l’iniziato era il “nuovo nato”, il “risuscitato” che conosce i “misteri”, che ha ricevuto le rivelazioni dell’ordine metafisico).
L’interesse per l’iniziativa, la partecipazione, la ricchezza dei contributi e dei suggerimenti costituiranno per l’intera comunità, nel rapporto coi suoi adolescenti-alunni, un’ulteriore spinta a una sempre più elevata qualità didattico- formativa. Per questo ringraziamo di cuore tutti gli intervenuti.
( La Voce della Galileo Ferraris, dicembre 1991 )