In chiesa, durante il rito funebre per l’amico Nino Oletto, riflettevo sulla memoria, su ciò che resta dopo di noi.
Di Nino, persona di ammirevole civiltà, resterà certamente il ricordo di uomo buono, gaio, pronto sempre all’intelligente ironia. Ma credo che egli debba essere ricordato anche come “educatore sociale”.
Nella sua edicola, infatti, si trovava di tutto: quotidiani, riviste, libri abbinati alle pubblicazioni, edizioni di scrittori locali, giocattoli, figurine, play station, CD …
Generazioni intere di cittadini (donne, uomini e studenti non solo di Sarno) hanno usufruito ininterrottamente del suo prezioso lavoro. Per decenni.
Grazie a lui e alla sua edicola, molti hanno avuto la possibilità di imparare a seguire le vicende del mondo, a documentarsi su riviste e quotidiani nazionali e locali, a leggere testi di poesia, filosofia, geografia, storia, scienze, arte, a trovare giochi e strumenti capaci di accompagnare proficuamente l’evoluzione dei giovani e degli adolescenti, a “crescere” civilmente. Sarebbe riduttivo non riconoscerlo. Il lavoro di Nino si è proficuamente aggiunto a quello oltremodo difficile della scuola e della famiglia.
Egli va, quindi, ricordato come persona di lodevole impegno educativo. Il che rende assai degno il lascito del suo ricordo.
( Eventi, 2018 )