Una volta il famoso uomo politico tedesco Helmut Kohl disse a un giornalista : “Tutto ciò che chiamiamo cultura lo dobbiamo agli Italiani”.
La riflessione di Kohl mi è tornata alla mente durante le quattro puntate del programma televisivo “Firenze secondo me”, condotto magistralmente dall’ex presidente del Consiglio (oggi senatore della Repubblica) Matteo Renzi.
Osservare con ammirazione le splendide immagini di una delle più belle città italiane ed entrare nella sua storia (umana, politica e artistica) grazie alla narrazione del giovane conduttore, credo abbia consentito al pubblico televisivo di prendere ulteriormente coscienza dei risultati mirabili prodotti nella nostra Nazione da secoli di lavoro, impegno e creatività delle passate generazioni.
Chi ha seguito il programma ha potuto non solo osservare monumenti e luoghi di una città che fu anche capitale d’Italia, ma rivivere o apprendere storie, scelte e vicende di protagonisti, artisti e di un popolo meraviglioso.
Grazie al programma di Renzi sono tornati a vivere – negli occhi e nella mente del pubblico – Dante Alighieri, Giotto, Machiavelli, Canova, Donatello, Brunelleschi, Foscolo, Botticelli, Michelangelo, Leopardi, Raffaello, Cimabue, Montale e tantissimi altri grandi Italiani che – nati o vissuti o operanti a Firenze – hanno lasciato a noi l’eredità di una cultura eterna, da conservare e proteggere.
(Facebook, 2018)